L’alligatore e l’armadillo

Chiacchiere sulla vulnerabilità

E così alla fine lo ho guardato.
Con una sofferenza crescente di minuto in minuto, ma lo ho guardato.

Si fronteggiavano un bullo senza scrupoli, capace di mentire così spudoratamente da essere ridicolo e un uomo così vulnerabile da fare tenerezza. Nel passaggio di Biden sul figlio, se lo avessi avuto vicino, lo avrei abbracciato, giuro.

E ha iniziato a ronzarmi in testa questa domanda : il mondo del lavoro e la vita reale sono o non sono sullo stesso pianeta?
È un po’ contorto ma ci arrivo.

Diciamo e ci sentiamo dire, in quasi ogni contesto lavorativo, quanto sia importante mostrarsi vulnerabili, quanto la gentilezza generi gentilezza, quanto l’importanza di dichiarare i propri valori e poi attenercisi sia fondamentale per la nostra credibilità. Questo cambio di paradigma dal capo arrogante al leader comprensivo (per sintetizzare) è un fenomeno gigantesco che coinvolge una montagna di persone, di denaro, di risorse, di cervelli.

Sembra che il mondo del lavoro, quando si parla di risorse umane, sia finalmente allineato. Tutti sappiamo cosa è giusto fare. Non dico che tutte le aziende attivino comportamenti virtuosi, dico che tutte le aziende sembrano sapere quali sono quelli virtuosi e quali no.

E veniamo a Karen, che vive in Minnesota, lavora in Hilton, American Express o Deloitte.
Dopo che ha passato la sua giornata al lavoro, dopo che ha fatto la riflessione sulla vision, il laboratorio sul feedback, il meeting sui valori aziendali, il workshop su diversity & Inclusion, dopo che ha riflettuto, imparato, sorriso, indossato la spilletta, condiviso, ringraziato e tutto il resto del rito, cosa le succede?
Dove avviene il cortocircuito?
Come può accadere che a guidare il paese preferisca una persona che mente a una persona vulnerabile? Un gradasso a un mite? Un bullo a un anziano?

Non è granché come scelta, siamo d’accordo, ma perché dopo quel dibattito a ritirarsi dovrebbe essere solo Biden?

Mi rispondo che è la paura che muove. Si sceglie quello dei due che è più forte perché “la vita è una giungla piena di minacce e abbiamo bisogno che un uomo forte ci protegga...”

Non riusciamo proprio a toglierci di dosso questa vecchia idea che potere e aggressività in fondo stanno benone a braccetto?

(non faccio una sparata su quanto questo si sposi con un sistema patriarcale, per non essere ripetitiva, ma ecco… l’idea mi è venuta).

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“Mr. Vice President, I’m speaking”

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