Un tempo immobile

Pandora (quella del vaso), Maslow (quello della piramide) e il patriarcato (quello di sempre)

Nel VII secolo a.c nasceva nelle opere di Sofocle, Pandora, punizione degli dèi per gli uomini che con Prometeo avevano rubato la conoscenza. Pandora, fatta di sabbia e di acqua, è la prima donna e insieme il primo essere alieno accostato all’uomo. Pandora, la donna, è punizione divina.

 Un secolo dopo le cose sono un po’ migliorate. Nelle mani di Senofonte, si muove la giovane moglie di Iscomacco che chiede al marito “Cosa sono capace di fare?”. Lui risponde “gli dèi hanno fatto la natura femminile adatta ai lavori e alle cure interne e quella dell’uomo a quelle esterne. Le donne, di conseguenza (…), oltre a procreare, devono controllare la gestione e i beni della casa e occuparsi degli schiavi ammalati.”

 Insomma, per secoli la differenza tra uomini e donne dipende dalla loro specifica natura biologica. Natura che vincola le donne ad un inesorabile confine domestico, alla cura dei bisogni primari. La cosa migliore che le donne sanno fare, la fanno con il corpo (procreare) e dunque corporea e materiale è la loro natura. Da secoli.

 Sono passati più di 2.500 anni eppure tutto questo mi fa venire in mente il ragionamento sui bisogni dell’uomo elaborato da Maslow (1959). Lo so, è un modello in discussione, ma a me piace la sua piramide, è un modello chiaro e facile da ricordare. Con il suo approccio olistico, Maslow ci dice in modo sintetico molte cose sull’umano.

Nei secoli, culture e società hanno demandato alle donne la cura dei bisogni primari e del bisogno di appartenenza (siamo alla base della piramide) e permesso agli uomini di occuparsi dei restanti bisogni di stima e di autorealizzazione.

 Alle donne la sfera privata, agli uomini la sfera pubblica. Ricordate Senofonte "le cure interne...le cure esterne"? Alle donne l’onere della cura dell’infanzia, della malattia, della vecchiaia, della vulnerabilità in generale, agli uomini la socialità e la gestione della sfera pubblica.

Da Iscomacco a Donald Trump, è stato un tempo immobile.

Ma cosa succede quando le donne ambiscono in numero crescente a soddisfare anche loro i bisogni presenti nei gradini più alti della piramide?

Chi si occupa dei bisogni primari?

Gli uomini, rinunciando a secoli di soddisfazione di bisogni sociali per chiudersi in un’area più domestica, intima e personale? Vorrei vederlo.

Susan Sontag, che era una che ci vedeva lungo, scriveva “Se le donne cambieranno, gli uomini saranno costretti a cambiare. Ma non lo faranno senza opporre una considerevole resistenza. Nessuna classe dominante ha mai abdicato ai propri privilegi senza lottare».

 Ecco, tutto questo per ricordare: non è biologia, né ontologia, è patriarcato.

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